Originaria delle foreste pluviali australiane, specie nella regione del Queensland, Archontophoenix alexandrae è nota comunemente come Alexandra palm e deve il nome in onore alla Principessa Alessandra di Danimarca (poi Regina d'Inghilterra). Nei luoghi di origine supera ampiamente i 20-25 m ma, nei nostri ambienti di coltivazione, si attesta più o meno alla metà di tale dimensione. E' una specie a crescita rapida, con fusto eretto, cilindrico e, a maturità, leggermente ingrossato alla base, verde nella parte superiore e grigio in qualla basale. Ha foglie paripennate, lunghe fino a oltre 3 m, arcuate all'apice, verde scuro superiormente e più chiaro nella parte inferiore. I fiori, che raramente produce se coltivata in vaso, sono poco visibili, di colore bianco. Ben più visibili e decorativi sono i frutti, globosi con 0.5-1 cm di diametro, di colore rosso e raccolti in grappoli. Predilige climi temperato caldi, con molta umidità atmosferica, con esposizione di mezzombra, specie nelle fasi giovanili, ma molto luminose. Vegeta bene in terreni ricchi di humus, ben drenati ma molto freschi, essendo una palma che ama molto l'acqua. In Italia si può coltivare all'aperto in tutti gli ambienti ove le temperature invernali non scendano mai al di sotto di 4-5°C, in suoli mediamente fertili e freschi anche durante l'estate. Se coltivata in vaso, richiede terreno fresco, arricchito con compost, torba e pomice.
Coltivazione in casa: molto somigliante alla ben più diffusa Kentia (Howea forsteriana) con la quale viene sovente confusa, specie da giovane, Archontophoenix alexandrae non è una pianta fra le più facili da coltivare in casa. Richiede infatti una ambiente in cui ci sia un'ottima circolazione di aria, umidità atmosferica elevata e molta luce diffusa. Il suo ambiente ideale è quello di grandi serre o di giardini d'inverno, ma anche un grande atrio o un cortile interno ben riparato da gelo e correnti possono essere idonei. Essendo una specie di crescita relativamente rapida, richiede contenitori capienti, che vanno via via adattati alle dimensioni raggiunte. Il terriccio deve essere un mix di torba, compost e una parte di sabbia fine o pomice che fungano da drenante e deve essere mantenuto costantemente fresco (mai stagnante). Frequenti nebulizzazioni della chioma possono aiutare la pianta nei periodi più caldi.
Avversità: non sono molto frequenti e in genere si hanno quando la pianta non si trova in condizioni ideali di coltivazione. In ambiente interno il più frequente è l'attacco di cocciniglia, che si combatte con insetticidi specifici.