Specie sempreverde appartenente alla famiglia delle Liliaceae, l'Aspidistria elatior è originaria delle foreste della Cina, ove cresce spontanea nel sottobosco. E' una pianta acaule, dai cui fusti sotterranei (rizomi), ricchi di radici carnose, si sviluppano ciuffi di foglie, di forma lanceolata, lunghe fino a 70 cm e larghe 10-20, verdi scure, lucide e coriacee, molto decorative e spesso usate nelle composizioni floreali. I fiori, poco visibili, sono di colore rosso scuro e compaiono in estate a livello del terreno, seminascosti dal fitto fogliame. Raramente si formano se le piante sono coltivate in vaso. Ad essi seguono, in autunno, piccole bacche scure contenenti i semi. Specie estremamente frugale, sopravvive anche se trascurata, ma con un minimo di attenzioni è capace di regalarci una bellissima vegetazione, adatta per formare fitte siepi divisorie o per colmare uno spazio a Nord, troppo scuro per la sopravvivenza di altre specie. La sua caratteristica principale è infatti la minima richiesta di luce, tanto che una eventuale esposizione diretta ai raggi solari, sia pur per breve tempo, determina estese scottature sulla lamina fogliare. Vegeta bene con temperature comprese fra i 5 e i 20 gradi; alte temperature e soprattutto aria secca determinano una crescita stentata. Per questo motivo, oltre che all'ombra di grandi alberi, è molto adatta alla coltivazione in vaso in corti scarsamente illuminate, chiostri, giardini interni e/o terrazzi privi di incìsolazione diretta. Poco esigente in fatto di terreno, richiede tuttavia una buona dose di humus e di sostanza organica e assoluta permeabilità. Se coltivata in vaso, occorre un buon terriccio universale misto a sabbia, o pomice, per favorire il drenaggio.
Coltivazione in casa: l'Aspidistria è tornata di moda da una decina di anni, dopo la grande popolarità degli anni '70 e '80, grazie alla grande robustezza, che la fa vivere anche in condizioni considerate difficili o proibitive per molte altre specie da appartamento. In passato veniva denominata anche "pianta dei conventi o dei macellai" dato che era presente massivamente all'interno dei chiostri delle chiese o nelle botteghe dei macellai: in entrambi i casi, a fronte di pochissime cure e ambienti freddi, scuri e inospitali, spesso soggetti a sbalzi di temperatura, riusciva ugualmente a prosperare. Vive infatti molto bene in ambienti freschi (optimum 16-20°C) e ombrosi, quali ingressi, pianerrottoli, tavernette, e, più in generale, angoli della casa poco luminosi. Va bagnata moderatamente ma con regolarità, quel tanto che basta per mantenere il terriccio fresco, assicurando sempre un ottimo drenaggio. Da aprile a settembre, beneficia di una concimazione liquida mensile con un qualunque prodotto per piante verdi. E' anche buona pratica quella di pulire le foglie con un panno umido, per asportarne la polvere. Il rinvaso si effettua in primavera, quando gli steli hanno riempito completamente il vaso, sostituendo quest'ultimo con uno nuovo di 1-2 misure più grandi. Per piante molto grandi si può anche optare per la divisione del cespo, che, sempre in primavera, può essere diviso in 2 o più parti da ripiantare singolarmente in altrettanti vasi, non troppo grandi.
Avversità: poco attaccata dai parassiti, può andare incontro a fisiopatie, dovute essenzailmente ad errori di coltivazione. L'esposizione ai raggi diretti del sole causa antiestetiche bruciature sulla pagina fogliare. Macchie scure sulle foglie e appassimento o crescita stentata possono dipendere da eccesso di acqua o scarso drenaggio nel vaso.